Le festività si alzano, le festività si abbassano
Si avvicinano le festività e spesso può capitare di vivere questo momento dell’anno con ampie aspettative di vicinanza alle persone care, di ricerca di momenti di grande gioia, o momenti che si ritiene debbano essere “speciali”.
Accade che si sia presi nel pensare ad esempio ai regali da voler fare o ai regali da poter ricevere. Aspettative classiche sono quelle di trascorrere momenti di gioia, convivialità, reciprocità affettiva ed emotiva in ambito sentimentale, con le amicizie e con i parenti.
In questo clima veicolato sia dalle esperienze personali del passato, che dai costumi della società emergono anche dei vissuti di possibile tristezza o disillusione legati ad esempio principalmente alle assenze: cosa avremmo voluto fare? Che situazione vorremmo vivere? Chi vorremmo incontrare?
Ogni evento è caratterizzato almeno da tre fasi: anticipazione, l’evento stesso ed il tempo successivo.
Come un’onda che viene e passa, come una marea che si alza e si abbassa ciclicamente può essere utile non fossilizzarsi sulle assenze, su quello che non., ma su quello che c’è sul piano esterno a noi (luci, canzoni, preparativi, cenoni,..) e sul piano più interno (emozioni di attesa, di lieve preoccupazione, di felicità, o anche di tristezza…).
Può accadere di non sentirsi in sintonia con il modo circostante, e quindi?
Proprio per questo e’ importante differenziare alcuni vissuti di tristezza festivi dalla depressione clinica la quale invece è caratterizzata da almeno 5 dei seguenti sintomi: marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività; significativa perdita di peso, in assenza di una dieta, o significativo aumento di peso, oppure diminuzione o aumento dell’appetito; insonnia o ipersonnia; agitazione o rallentamento psicomotorio; affaticabilità o mancanza di energia; sentimenti di autosvalutazione oppure sentimenti eccessivi o inappropriati e sensi di colpa; diminuzione della capacità di concentrazione, attenzione e pensiero; difficoltà nel prendere decisioni o iniziative in ambito familiare e/o lavorativo; pensieri ricorrenti di morte o di intenzione e/o progettualità suicidaria (DSM 5, 2014).
Cercando di cogliere il momento presente, anche se ci sentiamo “un po’ giù”, in ciò che può piacere o meno, alcune strategie possono tuttavia essere di supporto, per trascorrere le festività:
– crearsi delle aspettative (che anche se si sta nel momento presente, con passione, inevitabilmente vengono, anche quando non ce lo aspettiamo- basta aprire un’agenda per accorgersene) che siano rispettose della propria persona, sia nelle spese , che nei regali, nell’accettare di partecipare o meno agli eventi, potendo anche declinare o progettare altro;
– Non imporsi emozioni per sentirsi adeguati o meno al contesto di festa, sentendosi legittimati a confidarsi con persone che sentiamo fidate;
– Approfittare del tempo libero per svolgere attività all’aperto ad esempio con una passeggiata o visitando luoghi nuovi;
– Prendersi cura di sé ad esempio facendosi un regalo che è nelle proprie possibilità come leggere un libro, andare al cinema, o fare un viaggio o una piccola vacanza;
– Allenarsi a sentirsi protagonisti nelle scelte di vita, anche durante le festività, potendo rendersi maggiormente flessibili aprendo anche nuove vie, nuove modalità di stare in questo periodo che non è un’imposizione, ma più una scelta di come starci e che come una marea sale, permane un po’, e poi s’abbassa.