Il pentolino di Antonino
Recensione di Laura Mottes al libro di Isabelle Carrier (Kite Edizioni)
Diversità e Resilienza spiegate ai bambini
Questo grazioso albo illustrato tratta il tema della diversità, parla del miracolo del cambiamento, della “pelle che rinasce e che si rinnova sopra ad una ferita”, parla della straordinaria capacità degli individui di sapersi riorganizzare grazie alle proprie potenzialità, di fronte ad una cambiamento che potrebbe schiacciare.
E’ dedicato a bambini, genitori, insegnanti ed educatori e a tutti coloro che agiscono un ruolo educativo nei confronti di bambini che vivono una situazione di vulnerabilità.
Il protagonista della storia è Antonino, un piccolo ippopotamo.
Antonino trascina sempre dietro di sé un pentolino rosso di cui non riesce a liberarsi. Un giorno questo pentolino gli è caduto in testa e da quel momento “niente più è stato lo stesso”. Il pentolino è ingombrante, vistoso e rumoroso, è di impiccio, si incastra dappertutto e non rende possibile giocare con gli altri.
Nonostante sia un ippopotamo affettuoso, gentile e che abbia un gran senso artistico, la gente vede sempre e solo l’imbarazzante pentolino tintinnante… la gente lo trova strano e inquietante. Antonino si arrabbia, prova a staccarlo da sé, piange, dice parolacce, picchia gli altri e per questo viene sgridato e allontanato.
Così decide di diventare invisibile e di rimanere nascosto per molto tempo, cercando di sparire per fare in modo che gli altri si dimentichino di lui.
Un giorno però incontra Margherita, una persona speciale che lo accoglie e gli confida di avere anche lei un piccolo pentolino rosso. Margherita gli insegna molti trucchi per gestirlo e Antonino si accorge di potere fare molte cose con il suo pentolino. Antonino ritorna ad essere felice e a giocare con gli altri, il pentolino è ancora lì, ma ora è più leggero.
E’ un “libro dedicato a tutti quei bambini che si portano in giro un pentolino inadeguato e rumoroso, che genera inquietudine e imbarazzo”. La storia illustra come ciò che più ingombra e crea problemi, il nostro pentolino, se non negato o dissimulato possa diventare fondamento della nostra identità.
Una malattia, una disabilità, una storia famigliare difficile, un errore, un trauma, una storia violenta e altre “differenze” possono entrate a fare parte delle esperienze di vita di alcuni bambini. Il supporto degli adulti significativi e di una solida rete sociale, possono farli diventare capaci con il tempo di trasformare un urto in una possibilità e di vivere la loro situazione come un’opportunità riorganizzandosi e flessibilizzando il loro sistema.
Si consiglia di vedere anche questo bel video, che ci mostra la storia del piccolo ippopotamo..https://www.youtube.com/watch?v=ssjRlV-_bJM